La celiachia: una patologia antica quanto l’uomo

Nonostante si tenda ad associarla a cause legate alla produzione industriale del grano, sembrerebbe che la celiachia sia invece una predisposizione genetica ereditata dall’uomo di Neanderthal! Recenti ricerche fanno sospettare che questa malattia abbia una componente genetica preumana, nel senso che coinvolge il genoma che la nostra specie di Homo Sapiens ha acquisito dall’Homo Neanderthalensis. È noto infatti che per lungo tempo in Medio Oriente le due specie di Sapiens e Neanderthal abbiano convissuto e si siano accoppiati, scambiandosi i geni che tutt’oggi ritroviamo nel 2% del DNA degli esseri umani non africani.
La prima descrizione dei sintomi risale infatti al 250 d.C. correlandosi infatti con l’incremento della coltivazione dei cereali e l’introduzione del grano nella dieta umana.

 

Celiachia, intolleranza al glutine e allergia: quali sono le differenze?

La celiachia è una malattia autoimmunitaria su basa infiammatoria dell’intestino tenue. Colpisce solo i soggetti geneticamente predisposti che, assumendo glutine, producono anticorpi che vanno a distruggere i delicati villi, le strutture responsabili dell’assorbimento dei nutrienti, processo che può portare a una sindrome da malassorbimento. La malattia celiaca può esordire a qualsiasi età, e la diagnosi comporta la definitiva sospensione dell’assunzione di glutine.

L’intolleranza è un fenomeno di ipersensibilità data da un meccanismo di accumulo, per cui un eccesso di glutine genera l’insorgere di sintomi quali diarrea, gonfiore addominale, crampi e perdita di peso.

L’allergia al glutine ha le caratteristiche di ogni altra allergia alimentare e si presenta con reazioni acute di tipo anafilattico (orticaria, asma, dolore addominale..) in stretta correlazione con l’ingestione di cibi contenente glutine. È mediata dal sistema immunitario, precisamente dalle Immunoglobuline E, anticorpi facilmente rilevabili con test sierologici.

È opportuno effettuare specifici test di laboratorio (sierologici o genetici), per chiarire ogni dubbio, definendo la diagnosi e la strategia clinica da seguire.

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